Nelle primissime fasi costitutive, tutte le coppie sottoscrivono un contratto la cui caratteristica principale è quella di somigliare ad un iceberg: la parte emersa, che ha funzione di contenimento e forza unificante, è costituita da accordi consapevoli come l’impulso biologico (sessualità e generatività); la parte sommersa è quella costituita da vincoli non consapevoli di natura affettiva-emotiva, relativi all’attesa di ognuno dei partner.

In questa primissima fase generalmente ognuno dei partner si aspetta che l’altro:

  1. Corrisponda ad un partner immaginario ideale in grado di appagare tutte le aspettative relative al personale sentimento di intimità e coesione;
  2.  Si relazioni a lui sia per convalidare un specifica immagine di Sé che per realizzare una condizione intersoggettiva nuova in grado di appagare bisogni primari insoddisfatti.

A questo insieme di vincoli affettivo-emotivi viene dato il nome di primo contratto.

Il momento iniziale della formazione della coppia, ovvero l’innamoramento, prevede che ciascuno dei partner concentri sull’altro un complesso impasto di aspettative. È grazie ad esso che le differenze si rivelano desiderabili e promettono la soddisfazione attesa.

La problematicità dell’illusione si struttura intorno a tre elementi fondamentali:

  1. Un forte sentimento di aver ritrovato il già conosciuto a conferma del Sé e dei propri modelli relazionali interni
  2. Un forte sentimento di aver trovato la possibilità di sperimentare il cambiamento attraverso un’esperienza nuova condivisa
  3. La possibilità di poter curare le proprie parti sofferenti, soddisfare bisogni mai soddisfatti, trovare risoluzione ad antichi problemi irrisolti.

In quest’ottica si rende visibile l’importanza delle relazioni con la propria famiglia di origine nella costituzione di modelli interni di relazione che inevitabilmente si rispecchieranno nel nuovo legame affettivo.

Le premesse che contribuiscono al successo o insuccesso individuale nel passaggio dal primo contratto al secondo contratto attengono alla natura e al ruolo degli stati emotivi e degli affetti determinatesi nelle relazioni primarie e che sono alla base delle esperienze relazionali individuali.

Il circuito della delusione nel ciclo di vita della coppia prevede il passaggio da una fase di idealizzazione iniziale ad una di delusione per terminare con la disillusione ed accettazione totale del partner.

Affinché il processo di disillusione sia funzionale è necessario che vi sia integrazione tra la parte buona e quella cattiva dell’altro. In altre parole occorre che ognuno dei partner sia disponibile ad accogliere in maniera realistica l’altro in tutte le sue sfaccettature.

Di fronte alla delusione potranno invece svilupparsi percorsi diversi in funzione della possibilità o impossibilità della coppia di affrontare la crisi:

  1. Elusione della crisi: evitamento del riconoscimento dei vissuti legati alla delusione
  2. Blocco nel circuito della delusione: crisi dominata dal tentativo di ripristinare gli elementi illusori del primo contratto.
  3. Produzione della disillusione: processo evolutivo dalla delusione alla accettazione della realtà propria e dell’altro.

I momenti di crisi sono fisiologici della vita di coppia. Essi possono emergere nel momento in cui la crescita personale di uno dei due individui non procede di pari passo con quella della coppia oppure quando si fatica a comunicare relativamente alle proprie fragilità, aspettandosi illusoriamente di poter rispondere a pieno ai bisogni idealizzanti dell’altro.

Per approfondire:

“La psicoterapia con la coppia. Il modello integrato dei contratti. Teoria e pratica.” Melagoli Togliatti, Angrisani, Barone

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