Nasciamo e cresciamo sulla base di condizionamenti: la nostra cultura, la nostra religione, semplicemente l’educazione che riceviamo sin dal momento in cui abbandoniamo l’utero materno. Per essere liberi dai condizionamenti siamo dotati del nostro pensare, per questo sarebbe opportuno imparare ad impiegare questo livello di funzionamento in maniera costruttiva per noi stessi e per gli altri.

Da dove iniziare?

“Il simile attira il simile”. Ogni essere vivente ha accesso al campo morfogenetico, poiché nel cervello e nel nostro sistema nervoso si trovano ricettori molto sensibili in sintonia con le onde di risonanza di questo campo. Per campo morfogenetico intendiamo il campo della memoria che ci consente di immagazzinare la sapienza della natura e tutti gli impulsi di pensiero. Per rendere meglio questo concetto riporto l’esperimento delle cinciallegre, condotto da Sheldrake in Inghilterra nel 1981.

Egli osservò come delle cinciallegre facevano col becco un buco in un tappo di alluminio delle bottiglie di latte ( lasciate davanti alla porta del lattaio), per poterne bere il contenuto. Lo stesso anno in Svezia furono osservate delle cinciallegre comportarsi allo stesso modo. Considerando che questa specie ha un raggio massimo di volo di 25 km dal nido e che per certo non attraversano il mare in volo, lo scienziato trasse la conclusione che le informazioni per questa nuova modalità di comportamento fossero state prelevate dal campo della memoria. Questo campo morfogenetico, o inconscio collettivo, viene nutrito da tutti i nostri pensieri, e noi a nostra volta veniamo influenzati da esso. Se siamo attenti e lavoriamo consapevolmente con le affermazioni, decidiamo noi in quale parte del campo morfogenetico desideriamo essere.

Conoscere i propri desideri e i propri obiettivi

Riconoscere e focalizzare un obiettivo è il primo passo. Gli obiettivi possono essere di natura molteplice: nelle relazioni, professionali, relativi alla salute, al tempo libero, al perfezionamento personale, al denaro o ancora più ampiamente rivolti alla vita. Il prefissarsi degli obiettivi ci aiuta a darci delle priorità e ad accantonare il superfluo. Fissare la propria concentrazione su di un obiettivo, tralasciando momentaneamente l’accessorio, introduce la terza regola il cui rispetto sarebbe auspicabile: avere pazienza.

“Pazienza” significa rimanere nel proprio centro, non reagire subito agli stimoli esterni, ma scoprire in cosa consiste realmente l’azione appropriata, rispetto alla forza, al sentimento e alle parole. Se siamo impazienti ci proiettiamo con i nostri pensieri nel futuro, ci aspettiamo che l’esterno risani la nostra scontentezza e mancanza di equilibrio interiore. La pazienza è la capacità di vedere chiaro e di rimanere in ciò che esiste in questo momento.

Lasciare andare

Significa riconoscere le proprie paure, riconoscere il passo che ci porta oltre e farlo. Lasciare andare è vivere l’attimo, significa fare di tutto per rendere il momento presente giusto e vero. Lasciando andare possiamo imparare a godere di tutto ciò che la vita ci offre, qui e ora. Saper riconoscere l’importanza del momento presente ci consente di vivere in armonia con noi stessi, energicamente e mentalmente, e con i nostri molteplici contesti di vita.

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